Roma Capitale, tramite AMA, sta recapitando:
- Avvisi di accertamento esecutivo per omessa dichiarazione
- Avvisi di accertamento esecutivo per omesso o tardivo pagamento
- Avvisi di pagamento per omesso/insufficiente versamento
- Solleciti di pagamento che precedono la riscossione coattiva
Ho ricevuto un avviso di accertamento esecutivo per omessa dichiarazione, cosa posso fare?
- Pagare tramite pagoPA: il bollettino allegato all’accertamento, in unica soluzione entro 60 giorni dalla notifica, tenendo conto della sospensione dei termini nel periodo feriale (1° agosto – 31 agosto). Rispettando il termine di pagamento, la sanzione irrogata è ridotta a 1/3.
- Pagare tramite rateizzazione: presentando l’istanza con il modulo 611. Se l’istanza è presentata entro 60 giorni dalla notifica verrà rateizzato l’importo dell’accertamento a sanzioni ridotte.
- Formulare un’istanza di autotutela per chiedere la rettifica o l’annullamento totale dell’atto, compilando il modulo 608.
L’istanza deve rappresentare in modo esaustivo tutti gli elementi, di fatto e di diritto, su cui si fonda la richiesta di autotutela e va corredata della documentazione in possesso del richiedente idonea a dimostrare la sussistenza dei vizi che giustificano la revisione dell’atto.
Non sospende gli effetti dell’atto né interrompe il termine di pagamento.
L’istanza può essere presentata, allegando copia di un documento di identità, tramite posta ordinaria, raccomandata o con PEC all’indirizzo tari@pec.amaroma.it oppure allo sportello fisico (previo appuntamento).
- Impugnare l’avviso di accertamento presso la Corte di Giustizia Tributaria di primo grado di Roma, mediante ricorso da notificare a Roma Capitale entro 60 giorni dalla notifica dell’avviso di accertamento, tenendo conto della sospensione dei termini nel periodo feriale (1° agosto – 31 agosto).
Cosa sono
Atti amministrativi con i quali Roma Capitale, nella qualità di Ente Titolare del Tributo, con il supporto di AMA, accerta:
- la violazione tributaria di “omessa dichiarazione” ai fini della Ta.Ri., liquidando il tributo dovuto comprensivo di sanzioni e interessi come previsto dalla vigente normativa.
Gli avvisi di accertamento per omessa dichiarazione Ta.Ri. contengono:
- gli estremi dell’autore della violazione;
- l’indirizzo e dati catastali dell’immobile accertato e superficie accertata;
- il numero dei componenti del nucleo familiare (per le utenze domestiche);
- la categoria tariffaria di riferimento (01 per le utenze domestiche, da 02 a 26 per le utenze non domestiche);
- il calcolo del tributo per ogni semestre di anno evaso;
- il dettaglio di come sono state determinate lre sanzioni e il relativo importo;
- il calcolo degli interessi dovuti;
- il bollettino di pagamento tramite PagoPA con l’importo delle sanzioni ridotte (allegato all’atto);
- l’avvertenza che, decorsi 60 giorni dalla notifica ed in assenza di pagamento, l’atto acquisisce efficacia esecutiva.
Gli avvisi di accertamento riguardano sia Utenze Domestiche sia Utenze Non Domestiche e sono stati elaborati tramite incroci automatizzati delle banche dati in possesso di AMA (es., utenze elettriche, catasto, Sportello Unico Attività Produttive, locazioni immobiliari): in tali casi, la normativa vigente non prevede il contraddittorio preventivo con il cittadino. L’Ente titolare del tributo ha potere di accertare l’omessa dichiarazione fino al 31 dicembre del quinto anno successivo alla scadenza del termine per presentare la dichiarazione (es., l’iscrizione per il 2019 poteva essere effettuata sino al 30 giugno 2020).
Ho ricevuto un avviso di accertamento esecutivo per omesso o tardivo pagamento, cosa posso fare?
- Pagare tramite pagoPA: il bollettino allegato all’accertamento, in unica soluzione entro 60 giorni dalla notifica, tenendo conto della sospensione dei termini nel periodo feriale (1° agosto – 31 agosto).
- Pagare tramite rateizzazione: presentando l’istanza con il modulo 611.
- Formulare un’istanza di autotutela per chiedere la rettifica o l’annullamento totale dell’atto, compilando il modulo 608.
L’istanza deve rappresentare in modo esaustivo tutti gli elementi, di fatto e di diritto, su cui si fonda la richiesta di autotutela e va corredata della documentazione in possesso del richiedente idonea a dimostrare la sussistenza dei vizi che giustificano la revisione dell’atto.
Non sospende gli effetti dell’atto né interrompe il termine di pagamento.
L’istanza può essere presentata, allegando copia di un documento di identità, tramite posta ordinaria, raccomandata o con PEC all’indirizzo tari@pec.amaroma.it oppure allo sportello fisico (previo appuntamento).
- Impugnare l’avviso di accertamento presso la Corte di Giustizia Tributaria di primo grado di Roma, mediante ricorso da notificare a Roma Capitale entro 60 giorni dalla notifica dell’avviso di accertamento, tenendo conto della sospensione dei termini nel periodo feriale (1° agosto – 31 agosto).
Cosa sono
Atti amministrativi con i quali Roma Capitale, nella qualità di Ente Titolare del Tributo, con il supporto di AMA, accerta:
- la violazione tributaria di “omesso/tardivo pagamento” della Ta.Ri., liquidando sanzioni e interessi.
Gli avvisi di accertamento per omesso o tardivo pagamento della Ta.Ri. contengono:
- gli estremi dell’autore della violazione;
- il prospetto contabile delle somme dovute al netto delle sanzioni e degli interessi (es., il numero del documento non pagato in tutto o in parte, la data di emissione, la scadenza, ecc.)
- il dettaglio di come sono state determinate le sanzioni e il relativo importo;
- il calcolo degli interessi dovuti;
- il bollettino di pagamento tramite PagoPA (allegato all’atto);
- l’avvertenza che, decorsi 60 giorni dalla notifica ed in assenza di pagamento, l’atto acquista efficacia esecutiva.
Gli avvisi di accertamento riguardano sia Utenze Domestiche sia Utenze Non Domestiche e sono stati elaborati tramite incroci automatizzati delle banche dati in possesso di AMA: in tali casi, la normativa vigente non prevede il contraddittorio preventivo con il cittadino.
L’Ente titolare del tributo ha potere di accertare l’omesso pagamento, totale o parziale, fino al 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui è stata commessa la violazione.
Ho ricevuto un Avviso di Pagamento per omesso/insufficiente versamento, cosa posso fare?
- Pagare tramite pagoPA il bollettino allegato all’avviso, in unica soluzione, entro 60 giorni dalla notifica.
- Formulare un’istanza di autotutela per
chiedere la rettifica o l’annullamento dell’avviso, compilando il modulo 608.
L’istanza deve rappresentare in modo esaustivo tutti gli elementi, di fatto e di diritto, su cui si fonda la richiesta di autotutela e va corredata della documentazione in possesso del richiedente idonea a dimostrare la sussistenza dei vizi che giustificano la revisione/annullamento dell’atto.
Non sospende gli effetti dell’atto e non sospende il termine per proporre ricorso alla Corte di Giustizia Tributaria di 1° grado.
L’istanza può essere presentata, allegando copia di un documento di identità, tramite posta ordinaria, raccomandata o con PEC all’indirizzo tari@pec.amaroma.it oppure allo sportello fisico (previo appuntamento).
- Impugnare l’avviso di pagamento presso la Corte di Giustizia Tributaria, mediante ricorso da notificarsi a Roma Capitale entro 60 giorni dalla notifica dell’avviso stesso.
Decorsi 60 giorni dalla notifica dell’avviso e in assenza di pagamento, Roma Capitale procederà alla riscossione coattiva mediante avviso di accertamento esecutivo, ai sensi dell'art. 1, comma 792, della Legge n. 160/2019, del tributo non corrisposto, maggiorato della sanzione stabilita dall'art. 25 del Regolamento per la Disciplina della tassa sui rifiuti, oltreché degli interessi legali e delle spese di notifica, come indicato nel vigente Regolamento Generale delle Entrate.
Fino alla notifica dell’accertamento esecutivo è ammesso il ravvedimento operoso.
Ulteriori informazioni
Cosa sono
Gli avvisi di pagamento sono atti amministrativi con i quali Roma Capitale nella qualità di Ente Titolare del Tributo, sollecita con atto notificato il pagamento di importi precedentemente liquidati e non pagati del tutto o parzialmente.
Nello specifico, contengono:
- gli estremi dell’autore della violazione
- il numero degli avvisi ordinari oggetto di sollecito
- il valore del tributo non pagato/parzialmente pagato
- il valore delle spese di notifica
- il bollettino di pagamento tramite (pagoPA - allegato all’atto).
Ho ricevuto un sollecito di pagamento, cosa posso fare?
- Pagare tramite pagoPA il bollettino allegato al sollecito, entro 30 giorni dal ricevimento se l’importo è superiore a 1.000,00 euro, oppure entro 60 giorni se l’importo è fino a 1.000,00 euro
- Pagare tramite rateizzazione, presentando l’istanza con il modulo 611, qualora ricorrano i presupposti
- Formulare un’istanza di autotutela autotutela per chiedere il riesame dell’atto che contenga dati errati, compilando il modulo 608.
L’istanza di riesame in autotutela non sospende gli effetti dell’atto né interrompe il termine di pagamento.
L’istanza può essere presentata, allegando copia di un documento di identità, tramite posta ordinaria, raccomandata o con PEC all’indirizzo tari@pec.amaroma.it oppure allo sportello fisico (previo appuntamento).
Il sollecito di pagamento non è un atto impugnabile e non è possibile presentare ricorso.
Ulteriori informazioni
Qualora hai ricevuto un avviso di accertamento esecutivo e non hai pagato l’importo dovuto, Roma Capitale, nella qualità di Ente Titolare del Tributo, con il supporto di AMA, invia un ultimo sollecito di pagamento prima di attivare le procedure cautelari ed esecutive di riscossione coattiva
Puoi chiedere la rettifica o l'annullamento dell'atto in via telematica, senza doverti recare allo sportello seguendo le indicazioni riportate per ogni tipologia di atto.
In alternativa puoi chiamare lo 060606, il Contact Center di Roma Capitale
(attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7).
L’operatore rilascia informazioni generali e, nel caso di specifiche richieste, apre un ticket per farti richiamare da un operatore AMA.