Da gennaio raccolte 3mila tonnellate di rifiuti abbandonati in micro discariche

 

Sono quasi 3mila le tonnellate di rifiuti di vario genere rimosse complessivamente da inizio anno ad oggi mediante operazioni straordinarie di pulizia su aree degradate organizzate da AMA con l’impiego di mezzi speciali e squadre dedicate. Solo negli ultimi quattro mesi (da luglio ad ottobre), nel corso di 20 interventi su altrettante discariche abusive sono state raccolte 1900 tonnellate di materiali abbandonati, un quantitativo quattro volte superiore a quello rimosso con operazioni analoghe nello stesso periodo del 2019. Nel 2020 fino ad oggi queste operazioni, commissionate dal Dipartimento Ambiente di Roma Capitale, hanno generato costi per oltre 720mila euro.
Gli interventi degli ultimi mesi hanno interessato diverse aree della città oggetto di sversamento illegale di ingombranti, scarti edili, pneumatici, masserizie e altri materiali. Particolarmente colpito da questi fenomeni è risultato essere il quadrante sud-est della Capitale con varie operazioni concentrate, tra gli altri, nei municipi X (via Litoranea, via di Dragoncello, via Lido di Ostia, via Cesare Maccari, via della Cacciuta, via Passeroni), IX (via Laurentina, via Castel di Leva), e VI (via Fieramosca, via Lecce nei Marsi).
Queste attività vengono svolte con l’ausilio di mezzi idonei a raccogliere e movimentare ingenti quantità di rifiuti (come autocarri con cassa a ragno, escavatori e bobcat) che poi vengono avviati alle corrette procedure di trattamento e/o recupero.
Sono dati che testimoniano l’impegno costante a tutto campo dell’azienda ma che allo stesso tempo preoccupano visto l’aumento esponenziale dei materiali rimossi rispetto alla prima parte di quest’anno e a quello precedente – sottolinea l’amministratore unico di AMA Stefano Zaghis –. Con questi interventi speciali ci si trova a dover ripulire aree pesantemente degradate in cui all’opera dei soliti “svuota cantine” si sommano gravi e criminali fenomeni di scarico illegale di materiali di ogni sorta, spesso anche potenzialmente tossici, se non opportunamente trattati, come eternit, inerti, pneumatici. Dalle attività di rimozione delle discariche abusive, che richiedono l’utilizzo di personale adeguatamente attrezzato, scaturiscono quindi gravosi costi supplementari per l’amministrazione con un danno non solo ambientale, ma anche economico, per l’intera collettività”.

Pubblicato il 2020-11-26
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