Nuovi mezzi: nessuno spreco di denaro pubblico

 

Non c’è nessuno spreco di denaro pubblico nell’acquisto dei 339 nuovi mezzi per la raccolta dei rifiuti. Contrariamente a quanto riportato, poi, l’aumento del capitale sociale di AMA S.p.A. per 100 milioni di euro è funzionale alla realizzazione di investimenti in impianti e flotta previsti nel Piano Industriale pluriennale 2020-2024, e non serve dunque per evitare che l’azienda fallisca, poiché l’azienda è stata completamente risanata con l’approvazione in Assemblea di AMA del Piano di Risanamento e degli interventi sul capitale dello scorso 28 aprile.

I veicoli citati in un articolo del Messaggero di oggi 6 settembre 2021, infatti, hanno un costo storico e di mercato molto diverso tra di loro, comunque non rispondente a quanto riportato nell’articolo, e sono il frutto di una valutazione della base d’asta di bando pubblico formulata in ragione dell’attività di ingegneria di flotta, valutando i costi del mercato anche degli accessori da introdurre a bordo per la sicurezza dei lavoratori.
I 339 nuovi veicoli sono di due tipologie: 279 mezzi da 3,5 tonnellate con cassone da 5 metri cubi e 60 veicoli leggeri da 2,2 tonnellate e vasca da 3 metri cubi. In particolare, il costo dei mezzi AC pari a oltre 50mila euro, congetturato nell’articolo, è ben lontano dalla realtà dei fatti. Il prezzo unitario, infatti, si attesta a 36.550 euro da cui vanno sottratti circa 5.200 euro di valore economico della manutenzione ordinaria preventiva inclusa nel prezzo, per un valore netto del veicolo di 31.350 euro. Contrariamente a quanto riportato nell’articolo, questi veicoli vengono prevalentemente impiegati da AMA nella raccolta differenziata porta a porta presso le utenze domestiche e non. Sono inoltre utilizzati a supporto della raccolta dei rifiuti con contenitori mobili conformi alla norma UNI EN 840 per le aree della città servite con questo sistema. Tali veicoli sono quindi essenziali per lo svolgimento dei servizi di raccolta differenziata e non vengono assolutamente utilizzati per la rimozione dei rifiuti ingombranti (come asserito nell’articolo).

Non c’è poi alcun “ammennicolo ipertecnologico” di poco conto. AMA S.p.A. infatti persegue una politica di particolare attenzione alle dinamiche di tutela e sicurezza dei propri lavoratori. Molti dispositivi con cui sono equipaggiati gli automezzi aziendali sono il frutto del continuo confronto con le parti sociali (attraverso il contributo dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza) e soprattutto rispondono a recenti indicazioni fornite dagli organi competenti con particolare riferimento alla movimentazione manuale dei carichi proprio su tali categorie di veicoli. I dispositivi previsti agiscono quale valore aggiunto proprio nella direzione di aumentare e garantire i migliori standard nazionali di sicurezza attiva e passiva dei veicoli, come da D.Lgs. 81/08, per mezzo dei quali l’Azienda si prefigge l’obiettivo di diminuire sensibilmente gli infortuni e i “Near Miss” in futuro, a tutela dei lavoratori e degli utenti, con evidente ricaduta sulla riduzione dei costi sociali ed aziendali in ottica di miglioramento continuo. In buona sostanza AMA S.p.A. ha la ferma intenzione di ribadire e consolidare il ruolo di leader nella sicurezza attiva e passiva dei propri veicoli, a tutela dei propri lavoratori, attraverso la quale molto spesso ha avuto un ruolo di “pionierismo” poi perseguito da altre realtà pubbliche, di dimensioni paragonabili, a livello nazionale.

È opportuno inoltre evidenziare che AMA S.p.A. non sosterrà ulteriori oneri di manutenzione ordinaria preventiva per i primi 24 mesi di esercizio dei mezzi, lasciando tale incombenza all’Operatore economico con aumento della disponibilità inerziale dei veicoli. Al fine di sgravare il sistema manutentivo aziendale da carichi di lavoro aggiuntivi, infatti, il costo di acquisto dei veicoli è già comprensivo delle spese di manutenzione ordinaria preventiva (3 tagliandi) e delle relative verifiche ispettive ex UNI 11586 (4 verifiche).

AMA S.p.A., infine, è pronta ad agire in tutte le sedi opportune a tutela della propria immagine e dei suoi interessi per contrastare vere e proprie fake news.

Pubblicato il 2021-09-06
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