Musica e ironia per denunciare l'abbandono di rifiuti ingombranti

Una canzone ironica e un video per sensibilizzare tutti al rispetto dell’ambiente e del decoro urbano. Testo e clip, che affrontano il tema dell’abbandono dei rifiuti ingombranti su strada a Roma, si intitolano “Lo specchio della città” e sono stati ideati, composti ed eseguiti dal cantautore David Zulli.



Zulli, cantautore e musicista polistrumentista, classe 1974, milanese trapiantato a Roma da circa vent’anni, ha costruito un set di fronte a una batteria di cassonetti per i rifiuti nei pressi del Centro di Raccolta di Vigne Nuove, riproducendo un salotto allestito con quelli che sono tra i materiali ingombranti dismessi più comunemente scaricati abusivamente: divani, poltrone, materassi, mobili, ecc. Sul filo dell’ironia, nei versi della canzone come nel filmato, l’artista “ringrazia” gli ignoti incivili per aver gettato accanto ai cassonetti ogni sorta di suppellettile.
Qualcuno ha arredato il salotto/ nei pressi dei cassonetti/ proprio di fronte a casa mia…”, così inizia la canzone, che più avanti recita: “E per non farsi mancare niente/ c’era anche un piccolo salvagente/ l’asse del cesso e uno spazzolone per comodità/ e uno specchio che riflette la città…”

AMA ha deciso di ‘adottare’ la canzone e il video – sottolinea l’amministratore unico dell’azienda Stefano Zaghis – perché trattano in modo davvero originale e lieve un tema di attualità quotidiana. Voglio ringraziare David, romano d’adozione come me, per aver pensato di trasmettere attraverso la musica un messaggio di amore per questa città e di denuncia nei confronti di una piaga che ci troviamo purtroppo ad affrontare quotidianamente. Dall’inizio di quest’anno abbiamo dovuto raccogliere dalle nostre strade quasi 4.200 tonnellate di materiali di grossa taglia abbandonati da chi continua ad essere refrattario alle regole. Ben vengano, pertanto, contributi artistici che toccano questo tema”.

Sono sensibile all’argomento - racconta David Zulli - è più forte di me. E poi c’è stata quella volta che mentre lavavo i vetri dei finestroni del mio soggiorno e un tizio, come se niente fosse, sotto i miei occhi, ha tirato fuori dalla sua auto un grosso cavalletto di legno e lo ha letteralmente scaraventato in uno spazio dove già altri si erano premurati di ‘scordare’ mobili e cianfrusaglie varie. Un’altra volta sono uscito di casa e nei pressi dei cassonetti ho trovato un intero appartamento, con praticamente tutti gli elementi descritti nel brano. Insomma, l’ho voluto cantare, con ironia”.

Pubblicato il 2020-12-18
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